Il 21 settembre, presso lo storico palazzo del Mauriziano a Reggio Emilia, ha fatto il suo debutto ufficiale Furiose Interazioni, il Dimostratore tecnologico realizzato con il sostegno finanziario della Fondazione TICHE. Questo evento ha avuto luogo nel contesto del luogo di memoria dedicato a Ludovico Ariosto, sottolineando l’importanza della convergenza tra tecnologia e patrimonio culturale.
La Fondazione TICHE, con la partecipazione attiva di RE:LAB come socio, è stata illustrata dal Direttore Ing. Marco Cinquegrani come l’entità di gestione chiave del Cluster Nazionale delle Tecnologie per il Patrimonio Culturale. Questo cluster è stato istituito su iniziativa del Ministero dell’Università e della Ricerca, con l’obiettivo strategico di creare legami solidi tra il sistema di ricerca, l’industria e le istituzioni a livello europeo, nazionale e regionale. L’approccio mira a favorire l’innovazione attraverso una prospettiva di “specializzazione intelligente”.
Furiose Interazioni è il risultato di una collaborazione sinergica che coinvolge diversi partner, tra cui il Comune di Reggio Emilia-Musei Civici, RE:LAB (una media impresa e laboratorio di ricerca e innovazione), Fondazione Reggio Children e l’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia, nonché l’Università degli studi Sor Orsola Benincasa di Napoli.
Questo progetto è un chiaro esempio di come l’unione di forze provenienti da ambiti diversi, come la tecnologia, la ricerca, la cultura e l’istruzione, possa portare a risultati innovativi. La presentazione a Ludovico Ariosto sottolinea l’importanza di connettere la modernità con la ricchezza della storia culturale, offrendo un’esperienza che incarna l’armoniosa fusione tra passato e futuro.
Paola Villani, Direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università Suor Orsola Benincasa, ha evidenziato il ruolo pionieristico dell’ateneo nel coordinare il Cluster Nazionale dei Beni Culturali. Ha sottolineato la sfida della collaborazione tra discipline e l’importanza di progetti come Furiose Interazioni nel dimostrare che tale collaborazione è possibile.
L’intervento di Patrizia Battilani, illustre esperta di innovazione nel turismo culturale presso l’Università di Bologna, ha permesso di arricchire la discussione contestualizzando Furiose Interazioni in un contesto più ampio, sia nazionale che europeo. Ha esplorato le modalità innovative di valorizzazione di dimore d’artista e luoghi simbolicamente connessi all’immaginario letterario, sottolineando l’impatto significativo sul turismo e sul territorio. Attraverso riflessioni sul rapido cambiamento del mondo, la natura delle nuove tecnologie e il loro utilizzo, la prof.ssa Battilani ha offerto una panoramica di esempi intriganti sia a livello nazionale che internazionale.
Un esempio affascinante che ha presentato è l’Esperienza vichinga a Oslo, situata in un edificio moderno. Questa esperienza, resa possibile dalle tecnologie più avanzate, offre una scoperta trasversale della storia del mondo vichingo, coinvolgendo tutti i visitatori. La peculiarità di questa esperienza è stata evidenziata durante l’intervento, poiché ha reso la storia vichinga fisicamente vicina agli spettatori, anche se solo digitalmente. Gli ologrammi ricostruiti scientificamente di persone dell’epoca, con abiti, utensili e ambientazioni autentiche, appaiono davanti agli utenti, creando un coinvolgente dinamica di interazione.
Un altro caso esemplificativo presentato riguarda l’applicazione della tecnologia in supporto alla letteratura e ai musei, con il focus sulla casa museo di Jane Austen a Bath. Nonostante le sfide legate alla chiusura durante la pandemia, sono emerse competenze e iniziative innovative. È stato sviluppato un “virtual guide tour” mediante la digitalizzazione delle stanze della casa, trasformando così un’attività di archivio digitale in un’esperienza accessibile da remoto, direttamente dalle case degli appassionati e curiosi.
Il moderatore degli interventi, Gianluca Genovese, figura chiave nella direzione di Furiose Interazioni, ha offerto una prospettiva intrigante sulla convergenza dell’Umanesimo Digitale con l’educazione. In qualità di studioso di Ariosto presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e membro della Fondazione TICHE, nonché coordinatore del comitato scientifico di esperti nazionali di letteratura Rinascimentale, ha messo in luce la sfida di adattare l’insegnamento alle nuove forme di pensiero, con studenti che vivono un momento cognitivo profondamente trasformato dalle tecnologie.
In un’epoca in cui si affrontano cervelli nuovi e bi-alfabetizzati, vengono sollevati importanti interrogativi sull’approccio educativo. Ha sottolineato la necessità di andare oltre la mera realizzazione dell’infrastruttura affidata solo agli informatici e ingegneri, evidenziando l’importanza di comprendere e individuare nuovi contenuti culturali. Queste riflessioni hanno ispirato il gruppo di Furiose Interazioni nella concezione del progetto, che si propone come una sfida di doppia alfabetizzazione, preservando la capacità di una lettura profonda e interiorizzata dei testi e del patrimonio culturale.
In questa direzione anche l’intervento di Roberto Montanari, co-fondatore di RE:LAB e responsabile R&D, che ha messo in evidenza come la realizzazione del progetto sia stata guidata non solo dai contenuti, ma anche dalla progettazione, con un ruolo centrale attribuito al dialogo e alla collaborazione tra discipline umanistiche e scientifiche. Un’analisi delle competenze coinvolte, una sorta di “Contabilità delle competenze”, ha dimostrato la presenza di un approccio interdisciplinare, con ingegneri elettronici, esperti di programmazione software, designer per le componenti fisiche e digitali, museografi e progettisti specializzati in beni culturali e letterari.
Montanari ha enfatizzato il profilo nazionale del dimostratore tecnologico, nato e radicato sul territorio, con uno spiccato taglio ispirazionale. Questo dimostratore, come il primo del suo genere in questo cluster, è un’opportunità per la Fondazione TICHE di presentare un progetto di ricerca che sarà oggetto di studio nei prossimi mesi. I partner coinvolti si impegneranno in percorsi di studio con bambini, ragazzi, adulti e anziani, contribuendo a evolvere la conoscenza tra letture e comprensione dei testi tecnologici. La struttura organizzativa del progetto suddivide gli spazi del suggestivo Mauriziano in due parti, con il percorso Furiose Interazioni in un’ala e il percorso Stanze Dell’Ariosto nella parte opposta, creando così un’esperienza coinvolgente e bilanciata.
Il percorso Furiose Interazioni si apre con la Stazione 1 – “L’Audaci Imprese”, che introduce e avvia il percorso attraverso il gioco dell’oca. Questa fase è caratterizzata da quattro oggetti simbolici, rappresentativi delle eroiche gesta dei paladini: spada, anello, corno e cavallo. Realizzati con stampa 3D su misura dai designer, questi oggetti sono dotati di sensori (Tag NFC) rilevati da una piattaforma dedicata. La combinazione di un singolo oggetto dà vita a un’animazione olografica tridimensionale dell’oggetto stesso, mentre la combinazione di due oggetti consente la visione di una videoanimazione bidimensionale di una delle scene più emblematiche dell’Orlando Furioso. Originariamente concepita in un contesto ingegneristico, questa tecnologia ha superato i confini iniziali grazie al lavoro non convenzionale del team tecnico di RE:LAB, che ha integrato le narrazioni visive delle storie di Orlando adattandole alla combinazione di questi oggetti.
La Stazione 2 – “Il Libro degli Incantesimi” presenta un tavolo touch interattivo di dimensioni considerevoli, che riproduce l’animazione di un antico libro in cui sono raccolte le presentazioni individuali dei paladini. L’utente può immergersi nei personaggi, vivendo un escamotage letterario chiave attraverso il riconoscimento facciale nel ritratto antico degli eroi chiave del poema, mentre ascolta le loro storie.
La Stazione 3 – “Il Viaggio sulla Luna” affronta la sfida di fornire due soluzioni diverse per la stessa narrazione. Da un lato, la biga e, dall’altro, l’ippogrifo, costruiti attraverso una collaborazione tra design e falegnameria. La biga, come una piccola sala cinema immersiva, accoglie i più piccoli con uno schermo doppio, fronte e retro, per aumentare l’immersività. Un video programmato sincronizzato presenta le scene in cui Orlando diventa folle e Astolfo cerca il suo senno sulla luna, cavalcando l’ippogrifo. Per rendere l’esperienza interattiva, sono stati progettati e stampati quattro oggetti (clessidra, dadi, ancora, ampolla) sotto forma di quattro pulsanti, ognuno narrante simbolicamente vari significati. La stessa narrazione del viaggio sulla luna per i partecipanti più grandi può essere sperimentata tramite un visore, seduti in groppa all’ippogrifo, in un’esperienza tridimensionale. L’animazione è stata realizzata grazie a una stretta collaborazione tra gli sceneggiatori di Furiose Interazioni, membri del comitato scientifico, e il team tecnico di RE:LAB.
Il percorso delle “Stanze dell’Ariosto” inizia con “L’Arioscopo”, una sorta di lettura della mano in cui le sorti di Amore, Fortuna e Futuro sono dichiarate da un sistema tecnologico attivato attraverso un’interazione vocale, tattile e visiva. Sono state selezionate alcune frasi speciali del poema, richiamando il gioco del destino umano. Prosegue con l’esperienza del racconto in realtà virtuale delle stanze recentemente restaurate: una combinazione di racconto cinematografico in cinematic VR e spazio esplorativo tridimensionale. In questa visita guidata, l’utente è immerso negli spazi, libero di muoversi, mentre è guidato da una voce narrante.
Roberto Montanari sottolinea che il progetto tecnologico presentato il 21 settembre è ancora in una fase iniziale, rivelando i limiti tipici dei progetti emergenti.
“I progetti tecnologici non cercano la perfezione, ma si considerano completi quando iniziano a interagire con le persone e a manifestarsi. Hanno l’onestà di evolversi nel tempo, e quindi il percorso presentato rappresenta l’inizio di un’arricchente fase in cui il progetto si svilupperà ulteriormente grazie alle esperienze degli utenti.“
In conclusione, Claudia Giudici – richiamando il titolo di un convegno del 1982 di Gianni Rodari, “Grammatica della Fantasia”, che invita a consentire alla fantasia di collaborare con la ragione – evidenzia le molte affinità tra quel messaggio e il progetto presentato il 21 settembre. Il progetto non è quindi concluso, ma si apre ora a una seconda fase di sperimentazione in cui bambini di 4/5 anni, famiglie, anziani e giovani avranno l’opportunità di fruire dei due percorsi progettati, contribuendo a arricchire ulteriormente il dimostratore con nuove esperienze.
Il progetto, attualmente in fase di sperimentazione aperta al pubblico, mira a crescere nel tempo integrando il feedback degli utenti. Furiose Interazioni si propone di ispirare futuri progetti nel campo delle dimore storiche e di promuovere soluzioni digitali che incoraggino un dialogo più stretto tra discipline umanistiche e scientifiche.
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